Polizze catastrofali: l’obbligo c’è, la proroga anche. Ma il rischio non aspetta
- Maurizio Ruberto
- 11 apr
- Tempo di lettura: 2 min

Negli ultimi mesi si è parlato molto dell’introduzione dell’obbligo di assicurazione contro le catastrofi naturali per tutte le imprese italiane. Il legislatore ha lanciato un messaggio chiaro: proteggersi dai danni di eventi estremi non è più una scelta, è una responsabilità.
L’obbligo, previsto dalla Legge di Bilancio 2024, riguarda tutte le imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia, indipendentemente dalle dimensioni o dal settore (fatta eccezione per il comparto agricolo, che gode di una deroga temporanea). A partire dal 2025, infatti, le aziende dovranno dotarsi di una copertura assicurativa obbligatoria contro terremoti, alluvioni, frane, esondazioni e inondazioni, per tutelare:
fabbricati
terreni
impianti
macchinari
attrezzature
Un primo decreto attuativo (D.I. 30 gennaio 2024, n. 18) aveva fissato il termine per adeguarsi al 31 marzo 2024, ma un successivo provvedimento ha prorogato la scadenza al 31 dicembre 2024.
Una notizia accolta con sollievo da molte imprese, che tuttavia non deve tradursi in immobilismo.
Perché la proroga non è una scusa per aspettare
La proroga è una concessione tecnica, utile per dare tempo al mercato e alle imprese di organizzarsi. Ma non elimina il rischio.
L’Italia è uno dei Paesi europei più esposti ai fenomeni naturali estremi. Ogni anno, eventi come frane, alluvioni e terremoti causano danni per miliardi di euro. Chi non è assicurato, resta esposto a perdite potenzialmente devastanti, senza accesso a risarcimenti o sostegni pubblici.
Aspettare dicembre per “pensarci” è un errore strategico. Le compagnie assicurative stanno già elaborando le proprie offerte. Chi si muove per tempo ha il vantaggio di poter valutare, confrontare, costruire una copertura su misura. Chi aspetta l’ultimo minuto, rischia di non trovare disponibilità o di doversi accontentare di soluzioni standardizzate.
Assimox è già operativa
Noi di Assimox siamo partiti in anticipo. Abbiamo analizzato la normativa, creato un servizio dedicato e strutturato una consulenza rapida e mirata per ogni azienda che voglia mettersi in regola — e proteggersi sul serio.
Non vendiamo polizze preconfezionate, ma soluzioni tecniche che tengono conto di:
caratteristiche strutturali dei beni
zona geografica e livello di esposizione
misure di prevenzione già attive
necessità operative specifiche dell’impresa
Concludendo: agire ora, non dopo
Le scadenze legali sono importanti, ma la vera scadenza è la prossima emergenza. Che può arrivare tra un mese, una settimana… o domani.
Non c’è nulla da rimandare: il rischio è reale, la soluzione esiste, il tempo per proteggersi è adesso.
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